
Un tuffo nella moda del passato, tra fascino, stile ed eleganza. Per una serata dedicata alla donna, per dire no alla violenza di genere, e dare testimonianza di un impegno collettivo che può assumere linguaggi, forme e contesti differenti.
Un tuffo nella moda del passato, tra fascino, stile ed eleganza. Per una serata dedicata alla donna, per dire no alla violenza di genere, e dare testimonianza di un impegno collettivo che può assumere linguaggi, forme e contesti differenti.
Una finestra mediatica per dare luce ad uno dei fenomeni più importanti sul tema della violenza di genere: gli orfani delle madri uccise.
Appello per un’indagine coordinata sul territorio: determinante il ruolo di istituzioni, tribunali e parrocchie per promuovere la ricerca e far emergere i casi sommersi.
Anche Donna Ceteris contribuisce idealmente alla costruzione del Wall of Dolls: il muro delle bambole, che oggi diventa il simbolo artistico della lotta contro la violenza di genere.
Necessario un sostegno alle attività dei Centri e un maggiore raccordo con le forze dell’ordine.
Forme di relazioni nuove per una società che risponda alla violenza di genere ripartendo dalla scuola e dai valori.
Violenza dilagante nel mondo adolescente. L’emergenza ha radici culturali profonde che debbono responsabilizzare tutti i livelli della società. Serve una risposta di reazione forte.
Grazie alla Uil Com per l’importante occasione di confronto.
Il Centro Donna Ceteris apre un focus di ricerca su uno dei fenomeni psico-sociali più attuali in tema di violenza di genere: gli orfani delle madri uccise.
Contro la violenza di genere, si fa portatrice di un nuovo messaggio di prevenzione sociale l’arte figurata del fumetto, per un progetto dai tratti mediatici e didattici che mette insieme scuole, informazione, artisti e mondo dell’associazionismo.